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Visualizzazione dei post da maggio, 2020

Delitti e castighi. Cosa leggere e vedere se il crime ti appassiona

L'interesse per i fatti di cronaca particolarmente sanguinosi non è certo una novità. A partire dalla diffusione di massa della stampa, i giornalisti hanno coperto crimini e processi di rilievo per un pubblico avido di storie scabrose. Le esecuzioni pubbliche erano considerate alla stregua di una forma di intrattenimento, Edgar Allan Poe raggiunse la fama con la sua serie di racconti con protagonista un detective "in borghese", Auguste Dupin, pamphlet su assassini e crimini cruenti erano prodotti continuamente. Insomma, la violenza affascina, anche se è difficile ammetterlo. Oggi passare il tempo davanti a un patibolo per assistere alla prossima esecuzione non è più visto di buon occhio nel mondo occidentale, ma ci sono più migliaia di serie TV, podcast e libri prodotti negli ultimi dieci anni a dimostrare che il fenomeno sta tutt'altro che scomparendo; anzi, potremmo quasi dire che sta vivendo un secondo splendore. Quindi, se anche tu ascolti religiosamente ...

Il fascino discreto delle copertine a e s t h e t h i c (#1)

Chi è senza peccato? Molti lettori non lo ammetteranno mai, ma è difficile negare il potere persuasivo di una bella copertina. Vogliamo crederci superiori, impassibili alle esche evidenti per quei superficiali che entrano in libreria due volte l'anno. O peggio, a dei bookstagrammer  (solo scriverlo mi fa rabbrividire). Noi siamo fini intellettuali. Quello che ci interpella è il contenuto. Eppure, il "guscio" del contenuto, il paratesto (per citare Genette) è là e ci seduce. È concepito proprio a questo scopo. Quindi, propongo di accettare il fatto che l'occhio vuole la sua parte, di esorcizzare questa contraddizione straziante, presentando una selezione delle mie copertine preferite. [Per rispettare il carattere trash del soggetto del post, ogni paragrafo sarà seguito da una "faccina" in qualità di recensione] 1. La straniera Il primo libro della mia rassegna è questo caso letterario, tra i finalisti del premio Strega 2019. Un rosso lussurioso...

Studiare traduzione. La mia esperienza (e qualche consiglio)

Come laureata in Lingue e culture straniere, le mie conoscenze riguardo alla traduzione erano praticamente nulle: il mio corso di laurea triennale era molto teorico e il suo focus era la letteratura. Anche questo mi ha spinta a cercare una magistrale più pratica, che mi fornisse conoscenze più spendibili sul mercato del lavoro. La magistrale in Specialized Translation (Università di Bologna) me le ha sicuramente fornite, ma mi ha anche insegnato che non è oro tutto ciò che luccica. 

The Other(nes)s: chi ha paura dei bambini?

All'inizio dell'anno, ho letto il romanzo di Domenico Starnone, Scherzetto . Durante la lettura, non ho potuto fare a meno di pensare a Giro di vite  di Henry James. Qui, alcune delle riflessioni che mi ha suscitato.

Resoconti letterari. Di stragi, estetica e donne irrequiete

In questo periodo di disoccupazione ritrovata, ho avuto modo di intaccare la pila (digitale e fisica) di libri che ho accumulato negli anni. Il lasso di tempo vergognosamente lungo in cui i volumi sono rimasti intonsi, spiega in parte l'eterogeneità, per temi e generi, della selezione di quelli di cui mi trovo a scrivere oggi: Il naufragio. Morte nel Mediterraneo , di Alessandro Leogrande (Feltrinelli, 2011); Les Fruits d'Or , di Nathalie Sarraute (Folio, 1963. Trad. italiana I frutti d'oro , Feltrinelli, 1964) e  In fuga , di Alice Munro (trad. di Susanna Basso, Einaudi, 2014).