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"Le consentement" (2020) di Vanessa Springora

Vanessa Springora, Ed. Grasset, Parigi, 2020

Un anno fa, quando vivevo a Bordeaux, lessi un intervista a Vanessa Springora, oggi editrice, che parla del suo memoir appena pubblicato da Grasset, Le consentement ("il consenso"), in cui denuncia gli abusi perpetrati dal noto scrittore Gabriel Matzneff nei suoi confronti, quando lei era appena quattordicenne, e lui cinquantenne. Il libro ha avuto risonanza sul territorio francese è stata enorme e si è allargata anche a livello internazionale, per quanto in Italia non sia stato ancora tradotto.

Il soggetto

Springora racconta la sua storia dalla sua infanzia, mostrando i fattori di rischio che la portarono, da appena adolescente, a diventare la preda di un pedo-criminale. Quindi, descrive suo padre, un uomo anaffettivo, volgare, che non nascondeva alla figlia la sua vita sessuale e che la abbandona; una madre che, dopo la separazione, cade in una spirale di alcolismo e di relazioni effimere. Racconta di come, quando aveva poco più di dieci anni, si interessa al sesso e comincia a sperimentare con un suo coetaneo abbastanza precocemente. Siccome la madre lavora nell'editoria, molti scrittori e molte scrittrici frequentano la loro casa. Ed è così che, a 13 anni, conosce Matzneff, che la identifica immediatamente come sua preda vulnerabile.

Ma chi è Gabriel Matzneff? Tra gli anni '60-'70, acquisì la fama come saggista, romanziere e attivista per quella che è la depenalizzazione della pedofilia: nel 1977 è il promotore di una lettera aperta, firmata da artisti del calibro di Simone de Beauvoir, Jean-Paul Sartre e Foucault, per chiedere l'abbassamento dell'età minima per la maggiore età sessuale. Non solo, nel 1974 la casa editrice Juillard pubblica Les Moins de seize ans, un saggio in cui Matzneff giustifica la "pedofilia", l'attrazione verso i minori; è anche riuscito a far pubblicare decenni di diari (i Journaux intimes) in cui parla esplicitamente della sua devianza e racconta del suo turismo sessuale nel Sud-Est asiatico, dove ha avuto a disposizione decine di bambini da violentare. Insomma, è un uomo che non ha mai nascosto la sua attività illegale e che ha trovato calda accoglienza nel milieu intellettuale dell'epoca.

Il consenso

Vanessa, inizialmente, non era a conoscenza di tutto questo; l'unica cosa che sapeva era che un uomo, un intellettuale di successo, rispettato, che la madre conosce in qualche modo, le dà delle attenzioni che non ha mai ricevuto prima: la aspetta all'uscita della scuola, le manda lettere appassionate, la lusinga.  E così, a 14 anni, cade nella trappola. Così segue un anno di "relazione", in cui Matzneff la isola dai suoi coetanei e da sua madre, la porta con sé alle tavole rotonde televisive a cui è invitato, la tradisce con altre minorenni e, posto di fronte alle prove, nega (un'altra forma di abuso, il gaslighting). Nonostante l'esplicito divieto di Matzneff, un giorno Vanessa decide di leggere i diari e rimane sconvolta dalla scoperta del suo "feticismo". Questo rappresenta un'epifania per la ragazza, che la Vanessa adulta esprime così:

[...] je savais maintenant que ce désir pour moi était infiniment redondant et d'une triste banalité [...]. (p.63)

E qui entra in gioco l'idea del consenso: una ragazza di 14 anni può davvero acconsentire a dei rapporti sessuali con un uomo molto più grande di lei? Un uomo di successo? Un uomo che ripete di continuo a lei e a tutti i suoi lettori che le "giovani donne" con cui ha avuto delle relazioni serbano un ricordo positivo, arrivando anche a ringraziarlo? Per anni, racconta Springora, non è riuscita a spiegarsi cosa fosse successo e trovava ingiustificabile la sofferenza che provava, le difficoltà interpersonali, affettive e scolastiche che affrontò negli anni successivi - d'altronde, all'epoca lei era davvero innamorata, si riteneva consenziente. Così, si è rifiutata di riconoscere che, in quella situazione, lei è stata la vittima di un criminale. Nel momento in cui però assume questa prospettiva e riconosce l'abuso del suo aguzzino torna libera e ritrova la sua voce.

La scrittura come riappropriazione di sé

Les écrivains sont des gens qui ne gagnent pas toujours à être connus. On aurait tort de croire qu'ils sont comme tout le monde.
Ils sont bien pires.
Ils sont des vampires. (p. 85)

  

Abbiamo detto che Matzneff attinge ampiamente dalla sua vita per scrivere. In effetti, Vanessa si è ritrovata, giovanissima, insieme "musa" e "personaggio" letterario: quando era ancora minorenne, infatti, lo scrittore fa pubblicare i diari in cui racconta il loro rapporto. È evidente che questa è stata un'ulteriore violenza per l'autrice: la sua storia non le apparteneva più (se mai le era appartenuta, dato il pesante squilibrio di potere), esiste solo attraverso le parole dell'altra parte, che può anche attribuirle comportamenti, atteggiamenti e sentimenti come meglio si adattano alla sua narrativa. Così, è con orrore che Vanessa si accorge che uomini che conosce a malapena o sconosciuti la riconoscono come una delle ninfette di Matzneff, guardandola con malizia o dandole esplicitamente della poco di buono.

Se Vanessa era appassionata di letteratura, dopo l'incontro con Matzneff questa disciplina perde tutto il fascino. Non scrive, non legge più. Solo dopo aver acquisito consapevolezza del fatto di essere stata vittima di un predatore sessuale, si riesce ad avvicinare alla sua attitudine letteraria: studia Lettere all'università, inizia a lavorare nell'editoria e, infine, scrive le sue memorie. Dà coerenza al suo passato e finalmente, con la pubblicazione del suo libro, riassume il controllo sulla sua storia: Matzneff non è un "iniziatore al piacere dei giovani", non è il miglior amante che un minorenne possa desiderare, ma un uomo brutale che riduce le giovani ragazze che seduce a "un objet de plaisir, renonçant ainsi pour longtemps à être sujet, acteur, et maître de sa sexualité" (p.81), grazie al sostegno (verrebbe da dire, al consenso) della società.

Il beneplacito della società

Qui arriviamo a uno degli aspetti più rilevanti e disturbanti dell'autobiografia, ovvero come è potuto accadere che Matzneff abbia potuto essere pubblicato e premiato (più recentemente nel 2013) nonostante le azioni disdicevoli di cui si gloria in molta della sua bibliografia. Si può dire che si trattava di altri tempi, che con il '68 si era formato un movimento generale per la liberazione sessuale impetuoso che voleva investire tutti i campi della sessualità umana, uno spirito attivista per la libertà e il rifiuto del norma e dei divieti. Così, persone come Matzneff sembravano dei paladini letterari che combattevano contro il moralismo.

   Tutto questo però a scapito, però, dei diritti dei bambini e delle bambine, il cui benessere psicofisico non era preso in considerazione. È particolarmente evidente vedendo una celebre intervista allo scrittore nel prestigioso programma culturale "Apostrophes": il tono leggero è impostato dalla presentazione del conduttore, che presenta Matzneff come un "vero professore di educazione sessuale". Tra le risatine complici di invitati e pubblico, solo una scrittrice e giornalista quebecchese, Denise Bombardier, si ribella, esprimendo con una metafora calzante la vera attività dello scrittore ("che sodomizza delle ragazzine di 14 e 15 anni che si innamorano di lui"): gli anziani attirano i bambini con le caramelle; Matzneff con la sua reputazione.

   C'è dell'altro: anche oggi infatti si nota ancora una decisa ambivalenza per quanto riguarda l'atteggiamento nei confronti dell'abuso sessuale. Basta pensare a Polanski o a Woody Allen, o agli altri uomini coinvolti dal movimento #MeToo. Sembrerebbe che la loro fama o il loro talento li esimi dalla decenza e dal rispetto della dignità umana. Quindi trovano sostegno di una folla che decide di "perdonarli" (o semplicemente di accusare le accusatrici di essere delle "arrampicatrici sociali", ribaltando così i ruoli di vittima-predatore) in nome della loro arte e del loro successo. 

In questo contesto, Le Consentement è un libro importantissimo: permette al lettore di capire le implicazioni e le conseguenze della pedo-criminalità e dell'abuso sessuale e psicologico nella vita delle vittime attraverso la parola di una di esse.

Risorse

https://www.youtube.com/watch?v=H0LQiv7x4xs

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